La melissa è una delle erbe più apprezzate per il suo effetto calmante. Utilizzata da secoli per lenire stress e nervosismo, oggi è anche una preziosa alleata contro l’insonnia lieve e i risvegli notturni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Cos’è la melissa e perché aiuta a dormire
La Melissa officinalis, conosciuta anche come cedronella o citronella (da non confondere con l’erba citronella), è una pianta perenne con foglie dall’intenso profumo di limone. Contiene composti come flavonoidi, acidi fenolici e oli essenziali (tra cui citronellale e geraniale) che svolgono un’azione sedativa sul sistema nervoso centrale.
Effetti principali sul sonno:
- Riducono lo stress mentale e fisico
- Favoriscono il rilassamento muscolare
- Aiutano a calmare l’agitazione serale
- Migliorano la qualità del riposo notturno
Come si usa la melissa
Può essere assunta in diverse forme, tutte sicure e ben tollerate:
- Tisana rilassante: 1–2 cucchiaini di foglie essiccate in 200 ml d’acqua calda, infusione di 10 minuti.
- Integratore in compresse o capsule: spesso combinata con altre erbe come valeriana o passiflora.
- Tintura madre: 20–30 gocce diluite in acqua prima di dormire.
- Olio essenziale (uso esterno): diluito e applicato su polsi o tempie, oppure nei diffusori per aromaterapia.
Quando prendere la melissa
Il momento ideale è 30–60 minuti prima di andare a dormire. Nei periodi di maggiore stress o tensione, può essere assunta anche 2–3 volte al giorno, ma sempre seguendo le indicazioni di un medico o farmacista.
Lo sapevi?
La melissa è particolarmente utile nei casi di insonnia associata a disturbi digestivi, come gonfiore e reflusso. Infatti, ha anche proprietà carminative che aiutano a migliorare la digestione, riducendo uno dei fattori più comuni di disagio serale.
Melissa e ansia notturna: un aiuto naturale
Uno dei motivi principali per cui la melissa è consigliata nei disturbi del sonno è il suo effetto sull’ansia. Diversi studi hanno dimostrato che gli estratti di melissa possono ridurre l’irrequietezza e la tensione psicofisica, contribuendo a creare uno stato mentale favorevole all’addormentamento. È particolarmente indicata per chi soffre di pensieri ricorrenti a fine giornata o si sveglia spesso con la mente in attività.
Quali melisse scegliere: infuso, bio o combinata?
Non tutte le melisse sono uguali. Quando acquisti una tisana o un integratore, assicurati che la composizione riporti Melissa officinalis e che provenga da agricoltura biologica. Esistono anche prodotti combinati dove la melissa è associata a valeriana, tiglio, luppolo o passiflora: ottime opzioni per chi cerca un effetto sinergico. Le tisane sfuse di qualità, con foglie visibili e integre, garantiscono una concentrazione più alta di principi attivi rispetto ai filtri industriali.
Da considerare
La melissa è più efficace se assunta in modo continuativo per alcuni giorni, soprattutto in caso di agitazione serale o ansia lieve. Un uso sporadico può non bastare per notare benefici reali sul sonno.
Controindicazioni e uso sicuro della melissa
La melissa è considerata sicura per la maggior parte degli adulti, ma va usata con cautela in alcune situazioni:
- Non superare le dosi consigliate: un eccesso può causare sonnolenza eccessiva o abbassamento della pressione.
- Attenzione in gravidanza o allattamento: chiedere sempre consiglio al medico.
- Interazioni: può potenziare l’effetto di sedativi o farmaci per la tiroide.
In ogni caso, se stai già seguendo una terapia farmacologica o hai dubbi, è bene parlare con un professionista prima di iniziare l’assunzione regolare.
Domande frequenti
Sì, diversi studi suggeriscono che la melissa può aiutare a ridurre l’ansia leggera e favorire il rilassamento, grazie ai suoi effetti sul sistema nervoso centrale. È particolarmente utile per chi fatica ad addormentarsi per tensione o pensieri ricorrenti.
Può essere assunta sotto forma di tisana, tintura madre o integratore in capsule. La modalità dipende dalla comodità personale, ma è importante prenderla circa 30–60 minuti prima di dormire.
In genere è ben tollerata. Raramente può causare sonnolenza eccessiva, gonfiore o disturbi gastrointestinali lievi. È sconsigliata in gravidanza e in caso di ipotiroidismo, salvo diverso parere medico.
In genere è ben tollerata. Raramente può causare sonnolenza eccessiva, gonfiore o disturbi gastrointestinali lievi. È sconsigliata in gravidanza e in caso di ipotiroidismo, salvo diverso parere medico.
Fonti consultate: European Medicines Agency, NCCIH, WebMD.