Paura del buio, dei mostri sotto il letto, di stare soli nella stanza… Le paure notturne nei bambini sono frequenti, normali e fanno parte della crescita. Ma quando iniziano a disturbare il sonno in modo costante, è importante sapere come gestirle senza alimentarle.
Le paure sono parte dello sviluppo
La paura è una risposta naturale a qualcosa che viene percepito come una minaccia. Nei bambini, il senso del pericolo si sviluppa in parallelo con l’immaginazione. È per questo che, intorno ai 2–6 anni, iniziano a temere il buio, i rumori o le figure fantastiche.
Le paure più comuni di notte
Alcune paure tornano spesso e sono tipiche in età infantile:
- Paura del buio o di dormire con la luce spenta
- Paura di mostri o ladri
- Paura di restare soli nella stanza
- Paura di sogni brutti o incubi
- Paura che qualcosa possa succedere ai genitori
Cosa puoi fare subito
- Prendi sul serio le paure del bambino, senza drammatizzare
- Mantieni una routine della buonanotte serena e prevedibile
- Usa luci e oggetti che offrano sicurezza
- Evita TV e tablet prima di dormire
- Chiedi supporto se la paura diventa costante o intensa
Cosa non fare mai
Anche se nasce dalla buona volontà, ci sono comportamenti che possono peggiorare la situazione:
- Sminuire o ridicolizzare la paura (“Non fare lo sciocco!”)
- Cedere sistematicamente alla richiesta di dormire nel lettone
- Usare la paura per ottenere obbedienza (“Se non dormi, arriva l’uomo nero”)
- Esporre il bambino a contenuti spaventosi (cartoni, racconti, videogiochi)
Strategie pratiche per aiutare il bambino
Affrontare le paure con delicatezza e coerenza è il modo più efficace per superarle. Ecco alcune strategie utili:
- Ascolta senza giudicare, rassicurando con tono calmo
- Crea un rituale rassicurante prima della nanna
- Usa una luce notturna soffusa, se richiesto
- Offri un oggetto transizionale (peluche, copertina)
- Rassicura senza aggiungere troppa enfasi, per evitare di fissare la paura
Il potere delle storie rassicuranti
Le storie raccontate prima di dormire possono aiutare i bambini a rielaborare le paure in modo simbolico e tranquillo. Scegli racconti semplici con finali positivi, personaggi che affrontano situazioni spaventose e ne escono sereni. Le fiabe classiche possono essere utili, ma vanno adattate con sensibilità.
Lo sapevi?
Secondo alcuni studi, circa il 70% dei bambini tra i 3 e i 6 anni sperimenta almeno una paura notturna ricorrente. È una fase temporanea che spesso si risolve da sola.
Coinvolgere il bambino nella “protezione” della stanza
Rendere il bambino parte attiva del momento della nanna lo aiuta a sentirsi più sicuro. Può scegliere una lucina, sistemare un peluche “guardiano”, disegnare un “scaccia-mostri” da appendere alla porta. Piccoli rituali che trasformano la paura in gioco e rafforzano la sua autonomia.
Fammi sapere quando vuoi che proceda con il quinto articolo.
Quando è utile una lampada notturna
In molti casi, una piccola luce calda e debole aiuta a ridurre la paura del buio senza interferire con il sonno. Evita però luci bianche o fredde, che stimolano il cervello. Anche una lampada con timer può essere utile per favorire gradualmente l’autonomia.
Paura o ansia generalizzata?
Se le paure diventano eccessive, invalidanti o presenti anche di giorno, potrebbe trattarsi di ansia generalizzata. In questo caso è importante parlarne con il pediatra o uno specialista dell’età evolutiva.
Un consiglio importante
Aiutare il bambino a dare un nome alla paura e parlarne con calma è già un primo passo per renderla meno spaventosa. Le emozioni diventano più gestibili quando vengono comprese.
Da tenere a mente
Le paure notturne sono normali, ma vanno accolte con serietà e dolcezza. Rassicurare senza alimentare è il miglior approccio per superarle senza conflitti.
Domande frequenti
Solo se lo fai con tranquillità e una volta sola. Altrimenti confermi al bambino che quella paura è reale.
Può succedere occasionalmente, ma è meglio puntare all’autonomia con presenza rassicurante.
Spesso si attenuano verso i 6–7 anni, quando aumenta la capacità di distinguere realtà e fantasia.
Fonti consultate: Sleep Foundation, Mayo Clinic, Istituto Superiore di Sanità.