Ti capita di svegliarti stanco anche dopo aver dormito per ore? Ti dicono che russavi forte e all’improvviso smettevi di respirare per qualche secondo? Potresti soffrire di apnea notturna, un disturbo molto più diffuso di quanto si pensi — e non da sottovalutare. In questo articolo vediamo cosa succede durante un episodio di apnea, quali sono i sintomi da riconoscere e quando è il caso di rivolgersi a un medico.
Cos’è l’apnea notturna
L’apnea notturna è un disturbo del sonno in cui la respirazione si interrompe temporaneamente mentre dormi. Queste pause possono durare da pochi secondi fino a un minuto e si ripetono decine, a volte centinaia di volte per notte.
Il problema è che ogni interruzione frammenta il sonno e costringe il corpo a riattivarsi, impedendo un vero riposo profondo.
I sintomi principali
Non sempre ci si accorge di soffrire di apnea: spesso è chi dorme accanto a noi a notarla. Ecco i sintomi più comuni:
- Russamento forte e irregolare
- Pause respiratorie notate da altri
- Risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento
- Mal di testa mattutino
- Sonno non ristoratore
- Stanchezza cronica durante il giorno
- Irritabilità e difficoltà di concentrazione
Perché è pericolosa
L’apnea notturna non è solo fastidiosa: nel lungo periodo può aumentare il rischio di ipertensione, problemi cardiovascolari, diabete di tipo 2 e depressione.
Inoltre, chi soffre di apnea grave ha una probabilità più alta di addormentarsi durante attività diurne come la guida, con evidenti rischi per la sicurezza.
Cosa puoi fare subito
- Osserva se hai sintomi tipici e segnali ricorrenti
- Chiedi a chi dorme con te se nota pause nel respiro
- Riduci il consumo di alcol e sedativi la sera
- Evita di dormire supino (posizione che peggiora l’apnea)
- Fissa un appuntamento medico per approfondire
Tipi di apnea notturna
Esistono diversi tipi di apnea:
- Apnea ostruttiva del sonno (OSA) → la più comune. Le vie aeree si chiudono parzialmente o totalmente.
- Apnea centrale del sonno → il cervello non invia correttamente i segnali per respirare.
- Apnea mista → combinazione delle due.
In oltre l’80% dei casi, si tratta di apnea ostruttiva, legata a fattori anatomici, obesità, età o rilassamento muscolare eccessivo durante il sonno.
I fattori di rischio da non sottovalutare
Non tutti hanno lo stesso rischio di sviluppare apnea notturna. Ci sono fattori che aumentano la probabilità di soffrirne:
- Sovrappeso o obesità → il tessuto adiposo può restringere le vie respiratorie.
- Età → con l’avanzare dell’età, i tessuti della gola diventano più rilassati.
- Sesso maschile → gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne, anche se il rischio nelle donne aumenta dopo la menopausa.
- Fumo → irrita e infiamma le vie respiratorie.
- Consumo di alcol → rilassa eccessivamente i muscoli della gola.
- Storia familiare → la predisposizione genetica gioca un ruolo importante.
Essere consapevoli di questi fattori aiuta a intervenire prima che il disturbo peggiori.
Lo sapevi?
L’apnea notturna colpisce circa il 10–15% della popolazione adulta, ma si stima che oltre l’80% dei casi non venga diagnosticato. Molte persone convivono con il problema senza saperlo, attribuendo i sintomi alla “stanchezza” o all’età.
L’impatto sulla qualità della vita
Chi soffre di apnea notturna spesso sottovaluta l’impatto quotidiano del disturbo. Anche se le pause respiratorie non vengono percepite in modo consapevole, il corpo ne paga le conseguenze:
- Riduzione della memoria e della concentrazione
- Aumento del rischio di incidenti stradali per colpi di sonno
- Alterazioni dell’umore, con maggiore irritabilità e sintomi depressivi
- Calata della libido e stanchezza fisica persistente
Migliorare la qualità del sonno trattando l’apnea può tradursi in un miglioramento globale della vita, dalla salute mentale alle prestazioni lavorative.
Un consiglio importante
Non aspettare che sia il medico a sollevare il problema: se riconosci i sintomi, prendi l’iniziativa. Un semplice esame può aiutarti a migliorare drasticamente la qualità della vita e ridurre rischi importanti per la salute.
Quando preoccuparsi e cosa fare
Se hai russamento persistente combinato con sonnolenza diurna o se qualcuno ti segnala pause respiratorie, è importante non ignorarlo. Il primo passo è parlarne con il medico di base, che potrà indirizzarti verso una valutazione specialistica.
Gli strumenti diagnostici più comuni sono:
- Polisonnografia notturna (esame completo del sonno)
- Monitoraggio cardiorespiratorio domiciliare
Una diagnosi precoce può fare la differenza per la tua salute.
Un disturbo comune che si può gestire
Se ti riconosci in alcuni dei sintomi descritti, sappi che non sei solo: l’apnea notturna è molto più diffusa di quanto si pensi, e oggi esistono molte soluzioni efficaci per trattarla.
Affrontarla presto ti permette di migliorare non solo il sonno, ma anche la qualità della tua vita quotidiana. Un piccolo passo oggi può fare una grande differenza domani.
Domande frequenti
Se hai russamento forte, pause respiratorie o stanchezza cronica, parlane con il medico. Una polisonnografia confermerà la diagnosi.
Sì. Ci sono diversi approcci: modifiche dello stile di vita, dispositivi CPAP, interventi chirurgici in casi selezionati.
No. Il russamento da solo non equivale a un’apnea, ma se è associato a pause respiratorie o a sonnolenza diurna va approfondito.
Sì, se non trattata aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, depressione e incidenti stradali per colpi di sonno.
I consigli proposti fanno riferimento a raccomandazioni diffuse da enti autorevoli tra cui Sleep Foundation, Harvard Health e NHS UK.